Il nostro fisico possiede un prezioso alleato in grado di allertare le proprie difese e predisporre il corpo alla reazione di lotta oppure a quella di fuga, quando esso si trova a fronteggiare l’attacco di un “nemico” che attenta alla nostra salute: lo stress.
Quando si presenta una situazione in grado di generare stress, il nostro corpo, in condizioni normali, reagisce immediatamente, inducendo l’aumento dei livelli di alcuni ormoni (come il cortisolo) che svolgono funzioni utili per affrontare l’imminente “combattimento”: il loro principale effetto è quello di liberare molta energia supplementare, che era prima immagazzinata come glucosio e grasso, e renderla disponibile per le cellule. Queste ultime, grazie al supplemento energetico ricevuto, sono quindi pronte a sostenere il corpo nelle diverse situazioni d’”allarme” cui esso viene sottoposto.
Lo stress può avere molte cause, di differente tipologia 1.
Esistono, infatti, cause di natura “fisica”, come lesioni o disturbi di vario genere, ma anche cause di natura “psicologica”, come problemi di salute, di lavoro, all’interno della vita di coppia o nella gestione delle proprie finanze.
Uno degli ormoni coinvolti nella risposta allo stress è proprio l’insulina, che, come sappiamo, nelle persone con diabete è secreta in maniera ridotta. In chi ha il diabete, quindi, il deficit insulinico non soltanto determina un accumulo di glucosio nel sangue, ma anche una compromissione nella risposta fisiologica dell’organismo agli stimoli esterni.
Molte fonti di stress possono essere considerate come delle minacce a lungo termine. Ad esempio, un intervento chirurgico, che sottopone il corpo ad una buona dose di stress, potrebbe richiedere lunghi tempi di ripresa, che si concretizzano in una situazione di stress prolungato.
Gli ormoni dello stress, nonostante abbiano già svolto il loro compito nel momento in cui il corpo affronta un pericolo nel breve termine, a causa della persistenza di uno stimolo stressante rimangono comunque attivi per molto tempo. La conseguenza che ne deriva è che lo stress a lungo termine può determinare livelli elevati di glucosio nel sangue per un lungo periodo.
Molte fonti di stress a lungo termine sono però mentali, poiché la nostra mente può reagire anche ad un evento banale come se fosse una vera e propria minaccia.
Al pari dello stress fisico, lo stress mentale può essere a breve termine: basti pensare alla preparazione per un esame, un colloquio di lavoro o anche più semplicemente al rimanere intrappolati in un ingorgo stradale.
Tuttavia, anche lo stress mentale può essere a lungo termine, come ad esempio lo è lavorare per un capo particolarmente esigente o il doversi prendere cura di un genitore anziano con problemi di salute.
In risposta allo stress mentale, paradossalmente, il corpo produce inutilmente gli ormoni, in quanto non è necessario combattere né fuggire un “nemico”, dal momento che esso è solo nella nostra mente.
Nelle persone con il diabete, lo stress rischia di alterare i livelli di glucosio nel sangue principalmente in due modi 2.
Innanzitutto le persone sotto stress possono avere problemi nel prendersi cura di sé. Rischiano, per esempio, di eccedere nell’ingestione di alcool o di praticare meno attività fisica. Rischiano, inoltre, di dimenticare, o di non avere il tempo di controllare la propria glicemia e pianificare in modo corretto i pasti giornalieri.
Gli ormoni dello stress possono, inoltre, alterare direttamente i livelli di glucosio nel sangue, e lo stress mentale influisce sul controllo della glicemia.
Può essere utile, prima del controllo di routine dei livelli ematici di glucosio, annotare un numero per classificare il proprio livello di stress mentale secondo una scala da 1 a 10, e, dopo la misurazione, annotare il valore della glicemia accanto ad esso. Dopo un paio di settimane, con questa semplice pratica si potrà realizzare uno schema che riporti le variazioni dei livelli di glucosio nel sangue: poter disegnare un grafico di questo tipo può essere d’aiuto nel comprendere meglio la correlazione tra l’andamento della glicemia ed i fattori di stress.
Si potrà quindi osservare che la registrazione di elevati livelli di stress si manifesta contemporaneamente alla rilevazione di livelli elevati di glucosio nel sangue, mentre una bassa glicemia si presenta se lo stress è ridotto. Appare, così, chiaro come lo stress possa influire sul controllo della glicemia 3.
Se si ha il diabete, quindi, diventa indispensabile riuscire a ridurre al massimo il proprio carico di stress. Nonostante lo stress fisico sia difficile da eliminare, possiamo mettere in atto diverse azioni per ridurre lo stress mentale.
Vi presentiamo alcuni di questi metodi.
L’importanza di fare cambiamenti
È possibile sbarazzarsi di alcuni fattori di stress che fanno parte della propria vita 4.
Per esempio, se il traffico ci turba possiamo cercare una nuova strada per andare a lavoro oppure si può provare ad uscire di casa abbastanza presto per non incontrare gli ingorghi. Se il nostro lavoro ci fa impazzire, chiediamo un trasferimento, se possibile, o magari cerchiamo un accordo con il nostro datore di lavoro per migliorare la nostra giornata. Se queste due soluzioni non fossero percorribili, è sempre possibile cambiare il proprio lavoro. Se si ha un contrasto con un amico o con un parente, sarebbe meglio fare la prima mossa per risolvere la situazione. Lo stress in definitiva è un segno che qualcosa deve cambiare.
Vediamo insieme qualche altro consiglio per vincere gli stati di stress mentale:
Quel che influisce sulla risposta delle persone allo stress è l’abilità di “coping”2, cioè il modo in cui una persona affronta le situazioni stressanti.
Ad esempio, alcuni hanno un atteggiamento tale da favorire la risoluzione dei problemi1. Dicono a loro stessi: “Cosa posso fare per risolvere questo problema?” e cercano, quindi, di modificare le situazioni che si creano, così da liberarsi dallo stress.
Altre persone decidono di accettare il problema, dicendo a se stessi: “Non è poi così male dopo tutto.”
Questi due metodi di coping sono di solito molto utili e le persone che li usano tendono ad avere una glicemia controllata in risposta allo stress mentale.
Per alcune persone con diabete, il controllo dello stress tramite le pratiche di rilassamento sembra essere di grande aiuto, con effetti più marcati nel diabete di tipo 2 ed in minor misura nel diabete di tipo 1.
Questa differenza ha un proprio razionale. Lo stress sembrerebbe in grado di agire sul nostro organismo, limitando la secrezione di insulina, per questo una sua riduzione può essere più utile nel diabete di tipo 2. Poiché le persone con diabete di tipo 1 presentano già un deficit nella produzione di insulina, causato dalla loro condizione, è evidente che anche eliminando lo stress non si può ripristinare un’adeguata secrezione di questo ormone.
Alcune persone con diabete di tipo 2 possono anche essere più sensibili ad alcuni degli ormoni dello stress: il rilassamento può aiutare a mitigare questa sensibilità.
Esistono molteplici tecniche di rilassamento e in quest’articolo vogliamo proporvene alcune.
Esercizi di respirazione
Per praticare questi esercizi basta seguire queste semplici indicazioni: stare seduti o anche sdraiati prestando attenzione a non incrociare gambe e braccia. Fare un respiro profondo e, quindi, spingere fuori quanta più aria possibile. Inspirare di nuovo e così via, rilassando i muscoli durante l’espirazione. Continuare a respirare e a rilassarsi per 5 minuti alla volta per un tempo totale almeno di 20 minuti. Fare questi esercizi di respirazione almeno una volta al giorno.
Terapia di rilassamento progressiva
Con questa tecnica, che si può apprendere in una clinica o anche più semplicemente seguendo delle video lezioni, i muscoli vengono dapprima sottoposti a tensione e poi rilassati progressivamente.
Sostituzione dei cattivi pensieri con quelli buoni
Ogni volta che un pensiero negativo si fa strada nella nostra testa, bisogna subito pensare intenzionalmente a qualcosa che possa renderci felici o anche orgogliosi.
Può essere anche utile memorizzare un poema, una preghiera o una citazione, così da poterla utilizzare per rimpiazzare pensieri poco piacevoli.
Detto questo, qualunque sia il metodo che si sceglie per rilassarsi, è bene esercitarlo. Proprio come ci vogliono settimane o mesi di esercizio per imparare un nuovo sport, ci vuole tanta pratica anche per imparare il relax.
Per questo motivo, se si avverte il bisogno di aiuto quando ci si sente sopraffatti dallo stress, è bene mettere da parte i propri timori e parlarne con altre persone che vivono la stessa problematica.
Quando, però, il carico di stress è tale da farci sentire inermi o incapaci di reagire, una soluzione può essere consultare uno specialista o ricorrere alla psicoterapia. Parlare con un terapeuta può aiutare, infatti, nella gestione dei propri problemi. Imparare nuovi modi di affrontare il quotidiano o di cambiare il proprio comportamento è possibile!
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