Quando scoprono di avere il diabete, in molti si sentono crollare il mondo addosso, come se la loro vita da quel momento non potrà essere più la stessa. In realtà oggi è molto più semplice gestire il diabete, tenendo sotto controllo la glicemia attraverso la dieta, il supporto di terapie e trattamenti ed uno stile di vita sano.
Quest’ultimo comprende, naturalmente, anche l’attività fisica, che può rivelarsi un vero toccasana anche dal punto di vista psicologico ed emotivo, oltre ad aiutare a prevenire possibili complicanze. Lo sport può essere svolto in totale sicurezza e tranquillità, a condizione di seguire alcuni accorgimenti. L’ immersione subacquea, ad esempio, potrebbe sembrare un’attività controindicata in chi ha il diabete, ma, in realtà, questo non è affatto vero.
Grazie all’ Associazione Diabete Sommerso ONLUS abbiamo scoperto in che modo chi ha il diabete possa immergersi senza problemi e come questa disciplina possa essere d’aiuto nella corretta gestione anche quotidiana dei livelli di glucosio nel sangue.
La formazione corretta per svolgere immersioni subacquee con il diabete
Diabete Sommerso è un’Associazione senza fini di lucro, che promuove la diffusione dell’attività subacquea in condizioni di sicurezza fra le persone affette da diabete mellito, nel rispetto dei protocolli esistenti e delle eventuali modifiche apportate dall’aggiornamento medico-scientifico sul tema.
Prima di procedere con le immersioni, infatti, l’associazione provvede a formare le persone con diabete che vogliono praticare attività subacquea sulla base dei protocolli esistenti, collaborando con le altre associazioni di volontariato in diabetologia, con Diabete Italia, con le Federazioni Sportive e con tutti gli enti interessati a migliorare la qualità delle cure e della vita delle persone con diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2.
L’associazione contribuisce, inoltre, alla formazione di istruttori subacquei per consentire alle persone con diabete di praticare attività subacquee presso Centri Diving nella propria regione su tutto il territorio nazionale.
Per capire meglio in che modo sia possibile gestire il diabete durante le immersioni e perché oggi questa attività non è più ritenuta un tabù per le persone diabetiche, abbiamo rivolto alcune domande a Valentina Visconti, presidente dell’associazione Diabete sommerso Onlus.
L’ipoglicemia è un problema che può verificarsi anche durante gli allenamenti di immersione. Cosa può comportare in questi casi e qual è il modo giusto di gestirla?
Episodi di ipoglicemia durante le immersioni vanno il più possibile evitati, in quanto possono rivelarsi un problema molto serio: oltre al rischio per la salute, infatti, bisogna aggiungere che durante un’ipoglicemia le capacità di concentrazione e la manualità sono compromesse.
Per questo, correggere un’ipoglicemia durante l’immersione è piuttosto complicato, sebbene non impossibile. Può sembrare un controsenso, ma durante le immersioni è necessario, dunque, fare un’eccezione rispetto la corretta gestione della glicemia, mantenendola piuttosto alta nei momenti precedenti all’immersione proprio per non rischiare di andare “troppo bassi”.
In che modo l’associazione Diabete Sommerso aiuta i partecipanti ai suoi corsi a scongiurare la paura di un’ipoglicemia da immersione subacquea?
Durante i corsi per l’ottenimento del brevetto di primo livello (i corsi vengono tenuti in parallelo da istruttori subacquei e da diabetologi) viene dato un grande spazio alla prevenzione dell’ipoglicemia. Direi anzi che la prevenzione dell’ipoglicemia è – per quanto riguarda la parte diabetologica del corso – l’aspetto preponderante, quello dal quale derivano tutti gli altri.
Con il primo brevetto si impara ad evitare le ipoglicemie, ma con l’allenamento e con i brevetti superiori si impara a gestire la glicemia in modo ottimale. Si può dire che la capacità di gestire il diabete vada di pari passo con la capacità di gestire l’assetto sott’acqua!
È vero che utilizzate Glucosprint Plus per prevenire l’ipoglicemia da immersione? Puoi raccontarci la tua esperienza e le modalità con cui Diabete Sommerso istruisce i ragazzi all’utilizzo corretto del prodotto in questo ambito?
Come dicevo prima, una grande parte del nostro training è dedicata al controllo metabolico ed alla prevenzione delle ipoglicemia prima, durante e dopo le immersioni. Per fare ciò, è necessario agire sulla terapia e sull’alimentazione.
Per quanto riguarda l’alimentazione, in base all’effetto che vogliamo ottenere sulla glicemia in termini di innalzamento e di “durata”, utilizziamo carboidrati molto veloci come Glucosprint Plus, carboidrati lenti, carboidrati misti a grassi o anche combinazioni di queste categorie. Per immergersi in sicurezza è necessario avere delle glicemie più alte rispetto a quelle di tutti i giorni, quindi anche per una glicemia a 100 o 120 è necessario assumere un Glucosprint Plus prima di entrare in acqua o appena si riemerge.
Quali sono i benefici che avete riscontrato usando Glucosprint Plus per la prevenzione dell’ipoglicemia da immersione rispetto ad altri accorgimenti o precauzioni da voi usati in passato?
Glucosprint Plus è molto comodo e pratico da portare con sé quotidianamente, non si schiaccia e non c’è pericolo che possa aprirsi accidentalmente; inoltre, le fiale sono molto facili da aprire anche con le mani “cotte dall’acqua”. Anche le dimensioni sono comode e nella sacca stagna che usiamo durante le immersioni la fialetta di Glucosprint Plus entra tranquillamente, affiancando senza problemi il glucometro.
Infine, il grosso vantaggio pratico sta nella possibilità di sapere il contenuto di carboidrati che assumi: ogni fiala di Glucosprint Plus contiene una quantità esatta di glucosio e puoi regolare l’assunzione tramite il dosatore, così da bilanciare le ipoglicemie in un sorso!
Il video che segue mostra proprio la praticità di utilizzo del prodotto e ci offre un assaggio di alcuni suggestivi momenti del corso Open Water Diver 2017, organizzato dall’associazione Diabete Sommerso.