Gesti semplici come addentare una croccante mela possono essere considerati un buon test: se avverti dolore o noti una perdita di sangue dalle gengive, potresti far parte del grandissimo numero di persone affette da quella che viene comunemente chiamata piorrea, termine che indica specificatamente la parodontite. Questo tipo di infiammazione delle gengive, infatti, rappresenta la sesta patologia più diffusa al mondo 1 .
Cause della piorrea
Cosa causa la piorrea? Una non corretta pulizia del cavo orale è tra le cause scatenanti di questa infiammazione acuta del parodonto 1 , l’insieme dei tessuti che avvolgono il dente e lo tengono strettamente saldo al tessuto osseo, in modo da consentire una corretta masticazione e la salute del dente stesso.
Quando la placca si deposita sui denti e non viene rimossa con cura, può causare una infiammazione delle gengive, facile da contrastare durante l’esordio con l’aiuto del proprio dentista e di prodotti specifici1 , ma che presenta il rischio di trasformarsi in parodontite se viene trascurata.
Anche il fumo, il diabete mellito e la predisposizione genetica possono concorrere all’insorgere di un’infiammazione gengivale 2 . Proprio per questo, per tutti è consigliato condurre uno stile di vita sano, nutrirsi correttamente, praticare sport e, naturalmente, mantenere una corretta igiene orale.
La buona notizia, come abbiamo detto, è che la gengivite è curabile con semplici accortezze, tra le quali una pulizia periodica dalla placca dentale. La notizia meno buona è che trascurare i sintomi iniziali può trasformare il rosa corallo delle gengive sane in un rosso scuro, caratterizzato da gonfiore e sensibilità.
Cosa collega la parodontite al diabete?
Il diabete può causare un incremento di cinque volte del rischio di problemi di salute del cavo orale, come la piorrea, e di quattro volte il rischio della perdita progressiva dell’ossatura alveolare, cioè il tessuto osseo al quale sono ancorati i denti 1 .
Le persone con diabete hanno, infatti, una quantità di glucosio nella saliva maggiore più di 4 volte rispetto a chi non presenta questa condizione ed è proprio l’eccesso di glucosio a fornire terreno fertile per la crescita batterica, aumentando il rischio di disturbi gengivali e carie dentaria.
Diabete e parodontite sono, inoltre, collegati in entrambe le direzioni: le tossine prodotte dall’infiammazione del parodonto possono introdursi nel sangue e intaccare i naturali sistemi di difesa dell’organismo, influenzando il controllo del glucosio sanguigno 1 .
Quindi, se da un lato il diabete è associato ad una maggiore prevalenza e gravità della parodontite, anche la parodontite grave è a sua volta associata alla compromissione del controllo glicemico.
La relazione tra diabete e parodontite è nota da tempo ed è stata oggetto di molti studi pubblicati negli ultimi 50 anni.
Tra queste ricerche, un’analisi di rischio ha mostrato che le persone con diabete di tipo 2 hanno una probabilità circa tre volte maggiore di sviluppare parodontite rispetto a soggetti che non presentano questa condizione 1.
Una persona con diabete e parodontite, quindi, presenterà due condizioni croniche collegate tra loro e che necessitano di frequenti controlli da parte degli specialisti.
Oltre all’endocrinologo e al diabetologo, sarà importante comunicare subito la propria condizione anche al dentista, che potrà consigliare i sistemi più efficaci per prevenire le complicanze 1.
Gli altri rischi della parodontite
Il controllo dell’igiene orale nel diabete è importante, però, non solo per la salute dei denti, ma per proteggere l’intero organismo, dato che, secondo un certo numero di studi, le persone con parodontite possono presentare un rischio più elevato anche di problemi cardiaci 3. I batteri e l’infiammazione delle gengive possono raggiungere il circolo sanguigno e causare ostruzioni dei vasi sanguigni, riducendo il flusso di sangue che arriva al cuore.
Il diabete può anche portare ad un eccesso di colesterolo nel sangue, aumentando ulteriormente il rischio di problemi cardiaci 3.
Prevenzione e trattamento della piorrea
Le raccomandazioni della Federazione Europea di Parodontologia consigliano, a seguito di una diagnosi di diabete, di effettuare una visita odontoiatrica completa: concordare subito un piano di trattamento per l’igiene orale in accordo con il proprio dentista serve a prevenire innanzitutto l’eccesso di placca che potrebbe degenerare in parodontite 3.
Chi soffre di diabete, infatti, dovrebbe seguire un programma di trattamento intensivo ed effettuare visite dal dentista in maniera più regolare: livelli elevati di glucosio nel sangue possono influenzare i tempi di guarigione delle gengive, per esempio in seguito all’estrazione di un dente.
Anche lo stile di vita, però, ricopre la sua importanza sia per il diabete che per la parodontite: evitare totalmente il fumo di sigaretta e il consumo eccessivo di alcolici, seguire un’alimentazione bilanciata 2, sono buone norme quotidiane sui cui costruire la prevenzione di questi problemi e di eventuali complicanze.
Cosa fare per evitare la parodontite con il diabete
Chi ha il diabete presenta un rischio più elevato di incorrere in problemi al cavo orale, come la parodontite, il mughetto (infezione fungina che interessa la bocca) e la xerostomia (secchezza delle fauci).
Per questo motivo è fondamentale che le persone con diabete tengano sotto controllo la placca, assicurando la sua rimozione giornaliera attraverso l’uso di prodotti specifici, lavando i denti regolarmente ed usando il filo interdentale o gli spazzolini a setole sottili per pulire gli spazi fra i denti.
Mantenere i corretti livelli glicemici, seguire una dieta sana e abbandonare il vizio del fumo può aiutare a ridurre ulteriormente il rischio di sviluppare problemi ai denti.
Le persone con diabete, infine, dovrebbero mettere al corrente il proprio dentista della propria condizione, così da concordare visite regolari.