Diabete gestazionale: un nuovo approccio
Secondo recenti studi le donne incinte dovrebbero sottoporsi al test per la rilevazione del diabete gestazionale molto prima di quanto succede ora.
Adesso gli screening per determinare la capacità dell’organismo di mantenere la glicemia a livelli stabili vengono effettuati fra la 24° e la 28° settimana di gravidanza, ma bisognerebbe anticipare di circa 10 settimane.
Il diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è una particolare forma di diabete che si sviluppa durante la gravidanza e colpisce tantissime donne. In Italia si calcola che circa il 6-7% delle donne in gravidanza lo sviluppino, come dichiarato dal Ministero della Salute. Rappresenta quindi la complicanza più frequente della gravidanza e si verifica perché un ormone prodotto dalla placenta interferisce con il funzionamento dell’insulina, portando quindi a uno stato di iperglicemia nel sangue.
L’iperglicemia durante la gestazione può portare a gravi complicazioni come la preeclampsia, malformazioni fetali e anche morte intrauterina.
Si ritiene che il diabete gestazionale si risolva spontaneamente dopo il parto, ma è collegato a un importante aumento del rischio di sviluppare il diabete tipo 2 nella donna.
Gli screening per il diabete gestazionale e gli studi recenti
Come abbiamo detto, in Italia, come in molti paesi, le donne in gravidanza effettuano gli screening fra la 24° e la 28° settimana di gravidanza ma ventotto accademici provenienti da tredici paesi hanno richiesto di anticipare i test di screening di almeno 10 settimane.
Questo risulta da una serie di articoli pubblicati dal Lancet dedicati al diabete gestazionale.
Di questi, il primo si concentra sugli aspetti fisiologici associati al diabete gestazionale prima, durante e dopo la gravidanza; il secondo è dedicato alla prevalenza di questa patologia; il terzo propone un cambio nella prospettiva clinica della malattia, ritenendola una patologia di lungo termine, che colpisce le donne più a lungo della semplice durata della gravidanza.
Lo screening
Il dottor Simmons, principale autore di uno degli studi, suggerisce l’importanza di uniformare i test per eseguire gli screening alle donne in gravidanza. Propone di utilizzare un test universale da 75g di glucosio a digiuno ripetuto due volte durante la gravidanza perchè il test da 50g rischierebbe di trascurare molti casi e il test da 100g potrebbe essere “pesante” per alcune donne -soprattutto con le nausee del primo trimestre.
Il cambiamento nelle tempistiche di diagnosi è “urgente”
Gli autori degli studi hanno una chiara proposta: anticipare i test di screening dell’iperglicemia fra la 10° e la 14 settimana di gestazione e ripeterli fra la 24° e la 28°. Gli studi infatti hanno dimostrato che il 30-70% dei casi di diabete gestazionale possono essere diagnosticati a partire dalla 20° settimana.
Il professor David Simmons, della Western Sydney University, autore principale della serie, ha affermato che esiste “un’urgente necessità di un cambiamento importante” nella diagnosi e nella gestione del diabete gestazionale.
Diabete gestazionale: una malattia per tutta la vita
Il Dottor Simmons suggerisce anche di cambiare lo sguardo sul diabete gestazionale, smettendo di ritenerla una “condizione passeggera”.
È importante invece iniziare a prevenire il diabete prima della gravidanza, perché il rischio viene costruito negli anni -anche se la risposta e la diagnosi arrivano durante la gravidanza- e continuare a mantenersi in salute anche dopo, prevenendo il diabete tipo 2.
Ancora una volta, a essere fondamentale risulta l’assunzione di uno stile di vita salutare per tutta la vita: dieta sana, esercizio fisico.
