La medicina ayurvedica è un’antica pratica indiana utilizzata per trattare e prevenire diverse malattie. Essa può essere descritta come un insieme di abitudini che integrano aspetti fisici e mentali, al fine di garantire all’essere umano una vita più longeva e di miglior qualità. Negli ultimi tempi, l’ayurveda è diventata una pratica sempre più nota in occidente, anche nella gestione quotidiana del diabete, in quanto, porta con sé diversi benefici per il trattamento di questa patologia, motivo per cui, in questo articolo, ne definiremo gli aspetti più importanti.
Cos’è l’Ayurveda?
L’Ayurveda nacque in India, 3.000 anni prima della nascita di Gesù Cristo. E’ un trattamento olistico per preservare la salute della persona. L’ayurveda agisce sul corpo, sulla mente e sulle emozioni. Questi ultimi due aspetti sono, per la scienza indiana, i fattori determinanti nella comparsa delle malattie. “L’Ayurveda è uno strumento di prevenzione delle patologie. Infatti, suggerisce le formule necessarie per evitare di ammalarsi”.
Secondo una direttrice di un importante Centro Ayurvedico, si può creare giovamento a tutti, anche a chi non ha particolari patologie da dover curare, poiché, i suoi principi sono facili da seguire:
- Cibo salutare. L’ideale è adottare una dieta vegetariana o povera di proteine animali, ma si può mangiare di tutto, purché con moderazione e mantenendo un equilibrio di tutti i nutrienti necessari.
- Esercizio fisico. Per mantenere la mente lucida ed il corpo agile, è necessario fare esercizio con regolarità. L’Ayurveda consiglia lo yoga, perché può essere praticato a qualsiasi età e non è uno sport aggressivo.
- Pensiero positivo. Pensieri negativi e preoccupazioni possono scatenare ansia o depressione, tra gli altri disturbi.
- Igiene. Il rispetto per se stessi inizia dal proprio corpo, mantenendo l’igiene come base della salute.
- Equilibrio. Tutti gli esseri umani sono costituiti da tre “dosha” o elementi di base: vata, che rappresenta l’aria, pitta, fuoco e kapha, l’acqua. Questi elementi devono sempre essere in equilibrio tra loro.
Il Madhumeha (diabete) nella storia indiana
Il diabete non è una patologia esclusiva dell’Occidente e non è un qualcosa nato di recente. Il diabete era già conosciuto in India da molti secoli. Il nome con cui è stato sempre indicato, fino ai nostri giorni, è Madhumeha. Madhumeha è una parola composta da “madhu” (che significa miele o dolce) e meha (che significa urina in eccesso). Nei giorni in cui i test di laboratorio, che esistono oggi, non esistevano, i medici ayurvedici diagnosticavano il diabete dalle urine. Se nell’urina c’era tanto zucchero, molte formiche e zanzare ne venivano attratte e, pertanto, si diagnosticava il diabete.
Secondo la tradizione Ganesha, un dio indù, dall’enorme corpo umano, ma con la testa da elefante, soffriva di Madhumeha. La sua alimentazione “disordinata” gli aveva fatto contrarre il diabete. Il diabete o Madumeha è considerato dall’ayurveda una grave patologia che, se non curata, può avere gravi conseguenze per l’intero organismo.
Se il glucosio non viene assorbito correttamente, quando ci si nutre, rimane in circolo nel sangue. La sua presenza può causare complicanze cardiovascolari (infarto, angina pectoris, ictus), apnea notturna, retinopatia, parodontite o anche il piede diabetico. In particolare, nei principali testi ayurvedici, si distinguono i seguenti sintomi di Madhumeha:
L’Ayurveda ed alcuni trattamenti utili per gestire il diabete
La prospettiva ayurvedica sull’equilibrio del corpo e sull’alimentazione coincide con le raccomandazioni della medicina occidentale sulla corretta dieta per il diabete. Essa suggerisce, infatti, di ridurre al minimo i carboidrati semplici, i grassi ed altri cibi pesanti, aumentando al contempo il consumo di cibi “più leggeri”.
Linee guida
- Limitare l’assunzione di prodotti dolci, ridurre l’assunzione di grassi, evitare di bere alcolici.
- Mangiare piccole porzioni di cibo durante il giorno in modo che non si verifichino picchi di glucosio nel sangue.
- Aumentare l’assunzione di cibi amari come zucca, melone amaro o verdure a foglia verde come bietole, spinaci, rucola e altri.
- Mangiare molte verdure. Sono particolarmente consigliati quelli a foglia verde ben cotti.
- Tutte le spezie, tranne il sale. Usare liberamente le spezie piccanti nella propria dieta, come zenzero, pepe, semi di senape, persino pepe di Caienna, e astringenti come la curcuma.
- Evitare cibi pesanti come carni, formaggi e altri latticini difficili da digerire.
- Bere, molta acqua. Ciò aiuterà ad eliminare le tossine che possono inibire le preziose funzioni del fegato e del pancreas. Bere tè caldo allo zenzero, aiuta a stimolare la digestione lenta. Bere 2-3 tazze di tè allo zenzero al giorno per abbassare i livelli di zucchero.
- Tutti i legumi vanno bene tranne la soia e il tofu, che dovrebbero essere consumati con moderazione.
- Mangiare frutti più leggeri come mele, pere, melograni, mirtilli e albicocche. Ridurre i frutti più pesanti come banane, ananas, uva e fichi.
- Cereali integrali e non: scegliendo orzo, mais (non OGM), miglio, grano saraceno, segale, quinoa e amaranto. Ridurre o eliminare l’avena, il riso e il grano.
- Evitare il digiuno o il salto dei pasti, che stressano il corpo e riducono il flusso di nutrienti preziosi.
- Mantenersi in tranquillità per una buona qualità del sonno, per favorire la fase del sogno.
- Fare esercizio fisico o rimanere fisicamente attivo.
- Eseguire bagni caldi con qualche goccia di sandalo o lavanda ed eseguire auto massaggi con zenzero secco e cardamomo.
Un accenno al potere curativo del sonno profondo
L’Ayurveda consiglia, inoltre, di andare a dormire intorno alle 22:00 (ora solare), quando il corpo inizia ad eliminare le impurità ed il riposo è più rigenerante. Molti studi hanno anche dimostrato gli effetti benefici della meditazione sul sonno, compreso il sollievo dall’insonnia. Ciò è particolarmente importante per le persone con diabete, perché un sonno povero può peggiorare il controllo della glicemia.
Con un sonno inadeguato, infatti, si verificano squilibri ormonali cronici che possono successivamente portare ad uno scarso controllo della glicemia. Spesso, una pratica di meditazione regolare consente alle persone di dormire bene per la prima volta da decenni, consentendo ai loro ormoni, compresi quelli che regolano lo zucchero nel sangue, di tornare al loro equilibrio naturale e di funzionare efficacemente. Coltivando la nostra integrità e salute, non solo possiamo prevenire o controllare efficacemente il diabete, ma possiamo anche provare maggiore felicità, soddisfazione e benessere.