Per le persone con diabete e per quelle che rischiano di sviluppare la patologia l’alimentazione è molto importante perché il livello di glicemia nel sangue dipende anche e soprattutto dai cibi ingeriti, in particolar modo dai carboidrati, ed anche perché il peso corporeo in eccesso contribuisce all’insorgenza e al peggioramento del diabete.
Una dieta corretta deve tener conto di alcuni parametri determinanti come l’indice glicemico e il carico glicemico.
Cos’è l’indice glicemico (IG)
L’indice glicemico è un valore che distingue gli alimenti in base alla loro capacità di influenzare la glicemia. Ogni alimento ha un suo indice glicemico, cioè una certa velocità con cui fa aumentare la glicemia nel momento in cui viene assunto. I cibi con alto IG fanno salire velocemente il livello di glucosio nel sangue, mentre quelli con basso IG lo fanno in modo graduale.
In generale gli alimenti a basso IG sono cibi come i legumi, la frutta, le verdure e la pasta, quelli con un IG intermedio sono alimenti come il pane, le patate e il riso, mentre i dolci sono indubbiamente cibi con un alto IG. Ciascuno di questi alimenti, però, può avere un effetto diverso sulla glicemia a seconda di numerosi fattori, primo fra tutti la quantità con cui viene consumato.
L’importanza dell’IG per i diabetici
L’indice glicemico è estremamente importante per le persone con diabete poiché può provocare un repentino innalzamento del livello di glucosio nel sangue. Il diabetico deve assumere cibi a basso IG perché il suo organismo non può contrastare l’alto livello di glicemia solo con l’aumento dell’insulina: gli alimenti con basso IG riducono infatti la resistenza all’insulina, consentendo al corpo di reagire in modo ottimale all’assunzione del cibo.
Chi ha il diabete deve quindi seguire regolarmente un’alimentazione a basso indice glicemico per avere i valori sempre nella norma e per prevenire le complicanze.
L’importanza dell’IG per chi è a rischio diabete
Anche chi non ha il diabete ma è ad alto rischio di svilupparlo deve tenere sotto controllo l’indice glicemico.
L’alimentazione a basso indice glicemico è capace di ridurre del 40% il rischio dell’insorgere del diabete. Le persone che soffrono di una glicemia alterata a digiuno o di una scarsa tolleranza al glucosio sono soggetti particolarmente a rischio che possono trovare grande aiuto nell’adozione di una dieta a basso IG.
Cos’è il carico glicemico (CG)
Seguire una dieta a basso IG, però, non basta. Assumere alimenti a basso IG, infatti, non significa poter mangiare a volontà un determinato cibo solo perché ha un basso indice glicemico. È ancora più importante calcolare anche il suo carico glicemico.
Mentre l’indice glicemico tiene conto della qualità dei carboidrati assunti, il carico glicemico tiene conto anche della quantità. Questo parametro è fondamentale perché consente di misurare in modo più preciso l’impatto che può avere l’assunzione di un cibo sulla glicemia.
Indice glicemico e carico glicemico sono entrambi utili per capire quanto un pasto misto (cioè a base di cibi con diversi IG) possa influenzare il livello di glucosio nel sangue.
Sia per la prevenzione del diabete che per la sua corretta gestione, quindi, il controllo della glicemia si fa prima di tutto seguendo una dieta alimentare che tenga conto di questi due valori.