16 maggio: Giornata Mondiale della Celiachia
La celiachia è un’infiammazione cronica e autoimmune dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione di glutine.
Il glutine è una proteina presente in svariati cereali (frumento, segale, kamut, orzo e altri) che, in alcuni soggetti predisposti geneticamente, scatena l’infiammazione.
La celiachia colpisce circa 600.000 persone in Italia, di cui circa 400.000 non sarebbero ancora state diagnosticate, come riporta l’Associazione Italiana Celiachia. La prevalenza di questa patologia è quindi intorno all’1%.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 34% dei celiaci diagnosticati sono uomini, il 66% sono donne.
16 maggio: Giornata Mondiale della Celiachia
L’Associazione Italiana Celiachia ha un portale dedicato alla Settimana Nazionale della Celiachia, su cui si legge:
“La Settimana Nazionale della Celiachia è un’iniziativa dell’Associazione Italiana Celiachia che dal 1979 si impegna a cambiare in meglio la vita delle persone celiache e dei loro famigliari. La settimana, che si svolge ogni anno nel mese di Maggio in corrispondenza della Giornata Internazionale della Celiachia (16 Maggio), nasce nel 2015.
Nove giorni, dal 13 al 21 di Maggio, per fare corretta informazione, sensibilizzando il pubblico e i media su una patologia che in Italia riguarda circa 600.000 persone di cui quasi 400.000 non ancora diagnosticate.”
Quest’anno AIC propone un vasto calendario di eventi. Si tratta di un momento importante per accendere i riflettori sulle innumerevoli fake news che circolano attorno a questa patologia.
I sintomi della celiachia
Il quadro clinico che accompagna una diagnosi di celiachia è estremamente variabile. Diarrea e forte dimagrimento, sintomi extraintestinali come l’anemia, l’astenia, l’amenorrea, aborti ricorrenti, statura bassa, ulcere del cavo orale, osteoporosi, dolori alle articolazioni, dermatiti, e associazione con altre malattie autoimmuni (fra cui il diabete tipo 1). Si può arrivare anche a complicanze molto gravi come l’epilessia con calcificazioni cerebrali e il linfoma intestinale.
Come si gestisce la celiachia?
La celiachia è una malattia inguaribile che si cura attraverso la dieta. L’unico modo per controllare la patologia è quella di evitare l’assunzione di glutine, per tutta la vita.
Fondamentale è ridurre le contaminazioni di glutine e tutti i rischi di “assunzione nascosta”.
La celiachia è riconosciuta dal 2005 come “malattia sociale”: la gestione dei pasti fuori casa infatti è spesso difficoltosa e questo vale per i pasti a scuola, al lavoro o in viaggio.
Come si arriva alla diagnosi?
Per arrivare alla definizione di una diagnosi bisogna eseguire un iter corretto, evitando i test per l’autodiagnosi.
La diagnosi di celiachia avviene attraverso i seguenti esami:
- analisi del quadro clinico e della sintomatologia
- esami del sangue specifici
- biopsia intestinale
Durante l’iter di diagnosi è importante non eliminare il glutine dalla propria dieta.
Una volta accertata la malattia bisogna eliminare il glutine dalla propria dieta per tutta la vita. Questo può voler dire assumere alimenti naturalmente privi di glutine oppure prodotti lavorati a contenuto di glutine inferiore a 20 ppm (20 mg/Kg), definiti “gluten free” o “senza glutine”.
Assumere anche solo piccole quantità di glutine significa danneggiare gli organi delle persone con celiachia, anche in assenza di sintomi manifesti.
Nuove frontiere della ricerca
La ricerca sta procedendo velocemente: ci sono sperimentazioni e trial arrivati alla fase conclusiva e si prevede il lancio di tre terapie nuove entro il 2025.
Tre sono le matrici su cui si concentra la ricerca:
- Grani geneticamente modificati che non contengono glutine
- Molecole capaci di degradare la gliadina, in modo che quando viene in contatto col sistema immunitario sia disattivata
- Molecole che lavorano sulla permeabilità intestinale per ridurre il legame tra glutine e recettori genetici
Nel frattempo, durante il tempo che ci separa dalla cura, è indispensabile mantenere una dieta gluten free!
